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giovedì 19 maggio 2011

POESIA TEDESCA

BERTOLT BRECHT
(1898-1956)


Non ho nulla  da dire contro Alessandro

Timut, mi dicono, si prese la briga di conquistare il mondo.
Non comprendo la sua voglia di dominare:
un po’ di liquore, e il mondo è bell’è scordato.
Contro Alessandro non ho nulla da dire.
Solo
certa gente che ho visto, era mirabile,
degna  della vostra grande ammirazione.
I grandi uomini producono sudore.
In tutto questo vedo la prova
che non potevano essere soli
E  bere
e  fumare
eccetera.
E devono essere troppo meschini
perché gli basti
stare con una donna.
Bertolt Brecht
 (da: Poesie inedite e sparse (1013-1933)
(Libera traduzione di Carlo Ermani)

giovedì 12 maggio 2011

POESIA BOSNIACA

IZET SARAJLIC
(1930-2002)

Qualcuno ha suonato?
 
Eravamo rassegnati ormai a non veder venire nessuno
né con la slitta
né con la carrozza del vento,
quand’ecco che ha suonato qualcuno.

Želja con il suo Klaudije?
Čedo?
I Radonić?

Željko non poteva venire.
Sono già tre mesi
che lo punzecchiano con le iniezioni
là in ospedale.

Ivan Ivanović da tempo non viene
benché dica sempre
vengo domani.

Eppure qualcuno ha suonato.
Si è visto bene che anche Puškin nello scaffale
si è rianimato tra i libri.

Forse è qualcuno che ama i giambi?
Forse qualcuno che la sa lunga sulle donne?

Va bene,
ma davanti alla porta non c’era nessuno.

Comunque io scriverò
“Qualcuno ha suonaro”.
Anche i versi sono contenti
quando la gente si incontra.
 
Izet Sarajlic
(Da “Qualcuno ha suonato”, Multimedia edizioni, Baronissi, 2001 e 2009; 
traduzione di Sinan Gudžević e Raffaella Marzano.

giovedì 5 maggio 2011

POESIA TEDESCA

W. G. Sebald
(1944-2001)

XIX

Manoscritti alla fine della vita.
compilati su un’isola nel mare di ghiaccio,
con una penna d’oca che raschia e inchiostro bilioso,
elenchi di duecentoundici
differenti piante,
storie di corvi bianchi,
di bizzari cormorani e vacche marine
custodite nella polvere
di un inventario infinito,
il suo capolavoro zoologico,
De bestiis marinis,
itinerario venatorio,
filo d’Arianna nel computo delle pellicce,
no, non in alto abbastanza
era il Nord.

W.G. Sebald
(da Secondo natura, Adelphi, 2009,
trad. Ada Vigliani) - Pubblicato da "Dedalus", maggio 2011)
Christoph Meckel
(1935)


Dove ci troveremo l’estate prossima?
Domanda che sempre affiora
in autunno quando con l’auto attraversiamo
la pianura del nord, a mezzogiorno, e ognuno
pensa a una felicità, solo, senza dir nulla.
Settembre, vastità del giorno, muri frondosi,
la luce marina e i rapidi venti e sempre pensi
i baci sono durevoli, sempre pensi – che cosa pensi?
Ancora una volta l’hai scampata, quest’estate.

Christoph Meckel
Traduzione di Gio Batta Bucciol 
L’ angelo nella bufera 
a cura di Gio Batta Bucciol 
Fondazione Poesia Onlus 2011