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venerdì 22 giugno 2018

INEDITO DI MARIO M. GABRIELE da Registro di bordo

La struttura di questo testo si basa sui distici dove, con maggiore evidenza, si immette il frammento, con proprie sintesi  progettuali.

Fly Me To The Moon

Signora Stefford  i crickets sono andati via.
E’ rimasta solo l’upupa con i suoi up up up.

Non ce ne sbarazzeremo facilmente.
Ormai ha messo le ali sul tetto di Henry.

Ora ci si mette pure il cane Dillinger
a creare sobbalzi e paura.

La città  ha una nuova urbanistica con piani terra
dove a sera dorme l’uomo senza nome.

Helen Britt, vicina ai 9o anni,
ha donato la casa ad una onlus.

Nel book-room è diventato  best seller
il libro -50 sfumature di grigio- di  E.L. James.

Anni 40 e nuovo secolo: che altro aspetti?
Fly me to the Moon!

Andiamo da Mc Lee a interpretare le centurie.
Mary si è fatto un vestito il giorno prima degli esami.

La giornata non è tra le più belle. Piove.
C’è una Street Art sulla A 16. Sembra Warhol.

Due niggers aprono il libro della sera
archiviando Burundi e Burkina Faso.

Anche la notte è passata con le ore.
Il colloquio con Sophy non è stato brillante.

Suona papà Doc il blues del Cotton Club,
è morto il canarino del Wisconsin.

Meg lo diceva che in casa c’era un clarinetto,

ma nessuno l’ascoltava.