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mercoledì 12 settembre 2018

INEDITO DI MARIO M. GABRIELE DA “REGISTRO DI BORDO”


Il cartello apriva il concerto su Cajkovskij.

Tre signore in prima fila leggevano il carnet
della  Sinfonieorchester Wuppertal.

Sul divano, a un passo dalla tortura a pendolo,
un croupier estraeva a sorte il condannato a morte.

Una discusione fra le quinte non portò a nessuna pace.
Ognuno parlava secondo la propria immagine.

All’uscita dal Forum riconoscemmo
il vecchio Jèròme a corto di orizzonti.

Oh Jèrome,  Piqueras è di un passo
davanti a te nel giardino dei fiori!

Salimmo sulla vetta più alta
a fermare il braccio di Adamo.

Ci si avvia al giorno delle mutazioni.
Il tulipano sa come accogliere la quiete di maggio.

-E’ veramente bello stare qui-
disse la donna venuta da Damasco

Dieci germogli e un frutto di bosco
 stavano al centro della tavola.
Milly bussò alla porta.
-Nonno Burges sta male-,disse.

Ogni anno Hendrius va a recuperare
le scarpine dei morti lungo la Senna.

Vestimmo Nonno Burges con abito grigio
e camicia Clay, lasciandogli tra le mani il Vangelo.

Siamo proprio in ritardo.
Nessuno capirà la nostra assenza.

Credi proprio alla via del ritorno?
E che viaggio è ? Chi l’ha detto, Padre Ray?

 -Creiamo una start-up di sola cannabis-,
disse Marceline dimenticando il paese di ciechi e storpi-.

Fra pochi mesi sarà Natale.
Caro Jenin vieni a trovarci.

Oggi le nostre anime sono così leggere
da sembrare condors nel cielo di dicembre.