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martedì 6 gennaio 2009

POESIA AUSTRALIANA
DAVID MALOUF
(1934)


La festa dei granchi

Impossibile più vicino
di così. La lingua s’infila
nel più intimo, nel più soave
dei tuoi angolini. So tutto,

ora so tutto dei tuoi segreti.
Spaccato il guscio
più niente tra di noi.

Assaporo il chiaro di luna

Fattosi carne
e le bolle che salgono su
dalle acque di scolo. M’immergo
tra radici e bacche di mangrovie

sotto cenere di luna, al freddo.
Sapevo che la baia
era più d’un semplice scintillio,
sapevo che se esistevi
potevo penetrare
nella tua vita e giù in fondo
afferrare le tue abitudini e conoscendo
le nostre differenze giungere a pensare che siamo
una cosa sola.
David Malouf

(Traduzione di Graziella Englaro su “Poesia” Anno II, numero 12, Dicembre 1989, Crocetti Editore)

II

Meriggio abbagliante che non ci ha rivelato
come eravamo. Ha fatto udire diversi sé
più reali di qualsiasi
riflesso, forma,

con una loro vita,
un occhio simile a uno stelo,
un periscopio che misurava orizzonti,
chele capaci di staccarti un dito.

Mi è piaciuto. I profondi meriggi
con un palo e una rete, le più profonde
notti, quando inseguivo il sole tropicale.
E i nomi latini

Un pericoloso artigliare. Ti volevo tutto,
rude battere di colpi contro il respiro che manca
e il potere d’incantesimi verbali,
sul palmo della mano, sulla lingua.
David Malouf

(Traduzione di Graziella Englaro, su “Poesia” Anno II, numero m 12, dicembre 1989, Crocetti Editore)

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