ROSITA COPIOLI
(1948)
Stagione che formi i desideri che li porti
davanti alle case che ci conduci
dentro alle porte di Smirne o di Norchia che
tenti d'imporci nei sensi le tue vecchie questioni (che)
nei sensi
Timbri dei sensi e immagini di cose, semplici idee che tutto ci
spaura, semplici idee che
in estasi sintetiche il conoscere rapisce e che
talora s'ingannan per sentire le
voci dei bambini che cantano nella cupola e che
invece si ascoltano in lunghe melodie;
melanconiose e con allusioni tristi, lente lunghe
travestite, disperse ancora di
inquietudini che
nel tempo non si rassegnano a finire.
Stagione rapinosa che privi che tremi, che ci lasci come
secche appendici della terra, che distruggi e sopisci che
generi e ridai - dentro ai flutti del mare dentro le
chiazze di luce dove tremano le
foglie dove il pino si distende e assente alla brezza:
- che ci apri che ci chiudi i nostri occhi -
Stagione rapace che ha i cieli infaticabili dove
nuvole e chiari si distendono dove la fame di
azzurro e di rosso e di rosa e
il grigio si sazia di limiti più ricchi:
- mobili infiniti argentei confini -
Stagione infinita come se l'infinito si discorre
(si va nel desiderio): infinito piacere d'a-
scolto che
la giornata infinita di questa stagione ci porge
infinita statio degli anni, infinita
gioia ed angustia (infinita)
ragione di mutamenti e d'identificazioni.
(E tu stagione"giuliva"?) (E tu, stagione
"fiorita"?) verde
che gli anni contano e spuntano via via
col dito, che
non ci lasci più campare stagione infinita soave,
stagione che muti, che rompi le acque, le falde,
i fiumi, i rovinosi corsi dei fiumi, che
incalzi :
scintille di luce in gocciole d'acqua, che
stupisci le bocche in carminei fremiti: che
incalzi i nostri piccoli animali che
ci scuoti come ciondoli.
- Che suavis natura -
(le madri di tutte le cose....)
- stagione delle meraviglie! -
Rosita Copioli
da Rosita Copioli - Viareggio 1979
Forum Quinta Generazione, anno VIII 1980, Marzo- Aprile nn. 69-70
1 commento:
Che suavis poesia!
Giulio Canetti
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