TIMUR
KIBIROV
(1955)
Gli anni passeranno.
Rammenterai.
E proprio questo alloggio,
il mobilio di compensato e
il cavallo
di plastica, e il mio
quaderno.
Dove cerco di fissare
tutto questo, e le calosce
fradicie
sul calorifero, e il
vicino Gosa
e Tomik che si ostina a pisolare
fra le fresche lenzuola –
saranno per te un paradiso.
E luminosa e
irraggiungibile
questa meschina e stolida
vita,
dove con mamma si
bisticcia, e si parla,
contando i rubli, e si
dimentica la vergogna
mentre Mnemosine lei continua
la sua opera.
Timor KIBIROV
(traduzione di N. Cicognini da:Poesia del Novecento in
Italia e in Europa, a cura di Edoardo Esposito, Feltrinelli Editore, 2000)
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