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domenica 14 marzo 2010

POESIA SLOVENA
ALES DEBELJAK
(1961)


*
Nulla è raggiungibile. Nessuna voce si duplica.
Come se non fosse mai accaduto. Le cose perdurano,
tranquillamente.]
E al mattino tornerà a farsi giorno. Nelle vene scorre il sangue.
Tu sei niente. Per tutti gli altri, tranne che per una donna, sei

l’oscurità profonda in fondo al fiume. Un sasso sconsolatamente
liscio]
con un soffio d’azzurro. L’incavo sul pozzo. L’inizio
di nessuno, che nessuno riconosce. Come il diario di Scott
perduto nel turbine polare. Tu sei niente. Potresti essere la mia

tristezza, ampia come il cielo. Ed il pieno e il vuoto del film
avvolto per sempre nella bobina. La città ora non è davvero
meno]
vulnerabile di quanto fosse prima. Io solo, questo posso
aggiungere, risuonerò]
sulla frequenza del tuo silenzio e aspetterò una tua risposta.
Ales Debeljak

da "La dimora del tempo sospeso"
Nuove voci della poesia slovena – di Ivan Crico

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