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lunedì 18 aprile 2011

POESIA AMERICANA

Adrienne Rich 
(1929)





Per questo

Se ho teso la mano ai tuoi versi
(l’ho fatto)
come a lettere dei morti che ridestano l’animo
da rabdomante cercato la tua fonte
per abbeverare la mia sete
scavato nel mio concime scheletri e petali
che per te dovevano riflettere la luce:

– al lavoro nel mio sotterraneo mangiato dai vermi
roso dai tarli senza patria
ho una scusa?

Se ho sfiorato il tuo dito
con lingua affamata
leccato dal tuo palmo una crepa di sale
se ti ho sognato o pensato

sacca di sangue appena estratto
appeso rossoscuro a un gancio
piú in alto del mio cuore
( tu che comprendi la trasfusione)
a cos’altro dovrei rivolgermi?

Una luce-spia brilla fioca
mentre i fuochi del gas dormono
(un gatto esce in punta di zampa dai fornelli
al gelo notturno)
il linguaggio raro e agile come la verità
scioglie il silenzio piú radicale

L’etica del custode di un faro:
cura di tutti o di nessuno
per questo si può pure dare fuoco ai mobili
Un questo contro cui abbiamo sbattuto
come se la luce potesse essere spenta a estro
il salvataggio negato ad alcuni

e rimanere un faro

 

Traduzione di Maria LuisaVezzali
Adrienne Rich
La guida nel labirinto
a cura di Maria Luisa Vezzali
Crocetti Editore 2011

1 commento:

Anonimo ha detto...

poesia fatta di strati superiori che ben si addicono alle esigenze di un lettore poco incline alla superficialità.