JUDE STEFAN
(1930)
E’ l’inverno Jude? L’inverno è oblio
della primavera ancora qui sotto la neve
dei lillà (o tempo bianco lugubre
uffizio come un bacio rassomiglia
all’odio violentato su belle
labbra abbiette di ladruncola schiacciata
contro un albero mentre rauche
in lento grido svolazzano le cornacchie
essa l’occhio e la carne io la loro sbattente
ossessione?) E questi giusti nomi
d’estate, autunno? La furia di maturare
poi di colpo appassire.
Jude Stefan
(da: Quaderno di traduzioni, di Sergio Solmi, Einaudi, 1977)
1 commento:
Chiusa finale da necrologio leopardiano
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