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sabato 15 marzo 2014

POESIA ISRAELIANA

NIDAA KHOURY
(1959)

IN NOME di ALLAH

In nome di Allah,
che ha infuso tristezza nelle nuvole
e calato sulla terra piogge di lacrime,
in nome di Allah,
dichiaro che io sono figlia d’Oriente,
stirpe del dolore, nipote di califfi.

In nome di Allah,
fui uccisa dalla morte di mia madre
che fu uccisa da sua madre, che fu uccisa dal popolo
che nacque dalle donne.

In nome di Allah,
ci uccisero una per una
nella notte di bellezze dagli occhi neri che si spogliavano
nell’oscurità delle abluzioni
immergendosi nei bagni  e nei palazzi dei potenti
nella notte  dei sultani e del freddo dei palazzi
nella notte della terra di sale e cenere.

O tribù,
ci uccisero i padri dei nostri padri, i nostri signori e padroni,
tutti insieme e uno per uno,
uccisero noi donne impietrite dal guardare indietro.

O tribù,
siamo nate da eresia, da peccato e da lussuria antica,
da infedeltà nelle locande delle tenere notti.

O tribù,
veniamo da molto lontano,
attraverso la via della seta
dall’India ai paesi  arabi alle penisola ai porti del levante.
Scivolammo sulla seta, rotolammo dalla strada,
mordemmo falce feroce, fummo morse,
e tutto quello che volevamo era essere.
Ma la falce di luna tagliò la carne del buio, espose la nostra vergogna.

(Tratto da "L'Immaginazione" - n°253, marzo 2010)