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mercoledì 20 marzo 2019

LE EQUIVALENZE ESTETICHE


L’idea di assemblare i testi poetici di Registro di bordo  in forma di prosa, nasce dal desiderio di verificarne l’interscambiabilità dei due generi letterari, senza creare distanze estetiche da far abbandonare questo progetto. trattandosi di una classica decostruzione e costruzione, della forma che salva gli oggetti, le cose, le propagazioni della realtà, le immagini, il tempo interno ed esterno, le coagulazioni della memoria, le intromissioni psicoestetiche ed esistenziali, le citazioni, e quant’altro derivanti dalla poesia, restano inalterati nel trasferimento verso la prosa.
Il lettore avrà tempo e modo di fare una verifica, senza andare incontro a passaggi disorganici. In altre parole, è il risultato della simultaneità nello scambio formale come rapporto intercomunicante tra poesia e prosa. Ci si accorgerà allora che il passaggio, diventa raccordo naturale di tipo organico e plurimo, fornendo un momento di reciproca equivalenza estetica.
Come esempi esplicativi si riportano alcuni testi poetici integrali, così come concepiti in Registro di Bordo, in modo da tenere in evidernza i due modelli sottoposti a variazione strutturale.

Un verso che sia anche prosa, è il sogno
di tutti i poeti moderni da Browning in poi.
Eugenio Montale

1

Il tempo riannodò i fili della memoria.
Uscimmo per andare ai magazzini Spandau.
Negli scaffali trovammo mostrine delle Schutzstaffel
e l’ultima edizione del Die Tageszeitung.
Un giovane livoriano lasciò i Tamburi nella notte.
Non fu facile tornare a casa.
Il triciclo portava fiori a Shiva
per una grazia a Geltrude Bisleri.
Oh mammy, ora puoi salire sul Machu Picchu
e parlare con le colombe.
La ragazza sul treno adescava il Quinto Evangelio.
Al Savoia tornarono i ballerini di Grease.
Si sta in attesa di Hamm e Clov.
Beltrand si agita. Chiama un rom.
Gli dice di tenere tranquilla la notte.
Un puma fuggì dalla gabbia.
-Questa volta non lo prenderemo. Ci sono alberi e querce,
lupi e trappole nel bosco-,dissero i guardiani.
La linea della vita
è rimasta nella mano come una cicatrice.
Cara Dolin, ricordarti  è stato sfogliare un album
con il rottweiler a guardia dei tuoi piercing.

2

Centrum Palace: Hotel notturno
ci si arrivava in ogni ora del giorno e della notte.
Denise cercava la malinconia di Molière
tra le letterature straniere nella hall.
A Giulia dicemmo di stare alla larga dalle Epifanie
e dai giorni di Palmira.
Nel bonheur du your rimasero  i fogli A 4-80
e un pamphlet mai finito.
Ludmilla ama  le carezze.
Questa è una città che non ha cuore.
- Cara Evelyn, sono John,ti scrivo per dirti
che sto preparando un albero genealogico.
So  che i miei nonni emigrarono  negli Stati Uniti
fermandosi chi a Waterbury  e chi a Boston.
Se puoi aiutarmi  a trovare altri indirizzi
scrivimi al 98 Copper Lantern Drive- U.S.A-.
Passarono  i trasmigranti dell’aldilà
riconoscendo la via, il numero civico, gli abbaini.
Da tempo sono fuori onda
oltre i tuberi,oltre  i vasi di terracotta.
Al Berliner Ensemble tornò Brecht
con musica di Klaus Maria Brandauer.
Una pesante leggerezza si adagiò sul divano
con la psicostasia riportata da Forbes.

3

Convegno alle 20 di sera in Alba Chiara
con i primi workshops.
Weber parlò a lungo degli organismi astratti
e delle idiosincrasie puntando su una nuova Metafisica.
C’erano appunti di Extensions del mese di maggio.
Uno si fece avanti leggendo My Story.
Kriss portò le foto del Muro di Berlino
facendo il meglio di Bresson.
C’è chi ricordò i due Peiniger del III Reich
a caccia del soldato Charlie.
Ha smesso di piovere. Usciamo all’aperto.
Non ci sono le condizioni di attendere l’azzurro.
Prendiamo  lo snowboard
per arrivare a Piazza dei Miracoli.
Attacco di venti gelidi dai Balcani
mentre gustiamo infusi di zenzero e curcuma.
L’aeroporto era chiuso.
Ricevo la tua foto con la casa e il barbeque.
Bussano alla porta. -Conrad, vedi chi è?-.
-Sono Giuditta, Signore! la governante dei Conti Mineo.
-Si ricorda di me?
Prendevo con ritardo il treno Berlino-Milano.
Erano  anni imprevedibili.
Non sembrano che le cose siano cambiate da allora.
Preferisco  lo stile gabardine,
fino a quando ne ha voglia Nostro Signore di Acapulco-.

4

Erika colleziona black days.
Non manda lettere agli amici.
Conserva le parole del signor Wilson
come fossero marenghi d’oro.
-Va bene anche così-disse Charlotte,
conoscendo le incrinature di Erika.
In questo luogo e in questa casa
siamo rimasti abbastanza.
Clelia si era seduta sul sofà
per seguire l’occhiolino della luna.
Vedrai che anche quest’anno verranno i Re Magi
senza lasciare  nulla nelle favelas.
Siamo  qui a percorrere  le strade di ieri.
C’è chi gioca con l’Oblio.
Tu non balli, non prendi un Dufour, non pensi
al clima di Santo Domingo  e di Rio Chavòn.
L’uomo sulla panchina
scambiò la cicuta per un Black Magyk.
Non è che mi dispiaccia molto, ma anche i Fustemberg
non hanno gradito L’opera da tre soldi musicata da Kurt Weil.
Papà Modian ha rinunciato ai corsi della terza età
per un habitat ad Arquà Petrarca.
Mitos riconsidera  tutto d’accapo:
la luce, il buio, “la vita liquida” di Bauman.
Un bulldozer rimosse le ossa verniciate di bianco.
Ci fu chi cercò il killer ad Alexanderplatz.
La sera ha un gran da fare
nel chiudere le finestre nel cielo.
-Signorina Klipster si accomodi qui,sono Sigmund,
lei sa quanti morti si porta dietro Godot?-.

5

Sei rimasta come le foglie del bonsai.
Mi scrivi:-salutami Stella e le amiche di Parma-.
Esco di rado, qualche volta mi fermo al Cabaret.
Riapre il Nasdaq di Londra con le start.up a 10 Buy.
Non lontana dai borghi
c’è la discarica delle stagioni.
Ci riserviamo le prognosi future
e le segrete stanze dell’illusione.
Rispuntano gli ologrammi.
Stasera ci fermiamo  con i turisti by night.
Leggo  e ripongo After Strange Gods
dopo una giornata di meteo invernale.
Qui prepariamo i bouquet
per i compleanni della famiglia.
-Signora,sono arrivati i tulipani. Glieli mando a casa
così nessuno potrà dire: per chi suona la campana!-
C’è sempre un tempo per nascere
e un tempo per morire.
A digiuno ci fermammo nella certosa
ricordando Debora e Barak.
A volte penso ai Boys del Bronx
senza mitragliette e con l’erba tra le mani.
La nostra amica americana si è sposata con la tristezza
da quando ha letto Day by Day.


LE EQUIVALENZE ESTETICHE

1

Il tempo riannodò i fili della memoria.Uscimmo per andare ai magazzini Spandau. Negli scaffali trovammo mostrine delle Schutzstaffele e l’ultima edizione del Die Tageszeitung. Un giovane livoriano lasciò i Tamburi nella notte. Non fu facile tornare a casa. Il triciclo portava fiori a Shiva per una grazia a Geltrude Bisleri. Oh mammy, ora puoi salire sul Machu Picchu e parlare con le colombe. La ragazza sul treno adescava il Quinto Evangelio.Al Savoia tornarono i ballerini di Grease. Si sta in attesa di Hamm e Clov. Beltrand si agita. Chiama un rom. Gli dice di tenere tranquilla la notte. Un puma fuggì dalla gabbia.-Questa volta non lo prenderemo. Ci sono alberi e querce, lupi e trappole nel bosco-,dissero i guardiani. La linea della vita è rimasta nella mano come una cicatrice. Cara Dolin, ricordarti  è stato sfogliare un album con il rottweiler a guardia dei tuoi piercing.

2

Centrum Palace: Hotel notturno ci si arrivava in ogni ora del giorno e della notte. Denise cercava la malinconia di Molière tra le letterature straniere nella hall. A Giulia dicemmo di stare alla larga dalle Epifanie e dai giorni di Palmira. Nel bonheur du your rimasero i fogli A4-80 e un pamphlet mai finito. Ludmilla ama  le carezze. Questa è una città che non ha cuore.-Cara Evelyn, sono John, ti scrivo per dirti che sto preparando un albero genealogico. So che i miei nonni emigrarono negli Stati Uniti, fermandosi chi a Waterbury  e chi  a Boston. Se puoi aiutarmi  a trovare altri  nomi e indirizzi scrivimi al 98 Copper Lantern Drive- U.S.A-.Passarono i trasmigranti dell’aldilà riconoscendo la via, il numero civico, gli abbaini. Da tempo sono fuori onda oltre i tuberi, oltre i vasi di terracotta. Al Berliner Ensemble tornò Brecht con musica di Klaus Maria Brandauer. Una pesante leggerezza si adagiò sul divano con la psicostasia riportata da Forbes.

3

Convegno alle 20 di sera in Alba Chiara con i primi workshops. Weber parlò a lungo degli organismi astratti e delle idiosincrasie puntando su una nuova Metafisica. C’erano appunti di Extensions del mese di maggio. Uno si fece avanti leggendo My Story. Kriss portò le foto del Muro di Berlino facendo il meglio di Bresson. C’è chi ricordò i due Peiniger del III Reich a caccia del soldato Charlie. Ha smesso di piovere. Usciamo all’aperto. Non ci sono le condizioni di attendere l’azzurro. Prendiamo lo snowboard per arrivare a Piazza dei Miracoli. Attacco di venti gelidi dai Balcani mentre gustiamo infusi di zenzero e curcuma. L’aeroporto era chiuso.Ricevo la tua foto con la casa e il barbeque. Bussano alla porta. -Conrad, vedi chi è?- Sono Giuditta, Signore, la governante dei Conti Mineo. Si ricorda di me? Prendevo il treno Berlino.Milano-. Erano anni imprevedibili. Non sembrano che le cose siano cambiate da allora.-Preferisco lo stile gabardine,-disse ancora Giuditta,-fino a quando ne ha voglia Nostro Signore di Acapulco-.

4

Erika colleziona black days. Non manda lettere agli amici. Conserva le parole del signor Wilson come fossero marenghi d’oro.-Va bene anche così-disse Charlotte,conoscendo le incrinature di Erika. In questo luogo e in questa casa siamo rimasti abbastanza. Clelia si era seduta sul sofà per seguire l’occhiolino della luna. Vedrai che anche quest’anno verranno i Re Magi senza lasciare  nulla nelle favelas. Siamo  qui a percorrere  le strade di ieri. C’è chi gioca con l’Oblio.Tu non balli, non prendi un Dufour, non pensi al clima di Santo Domingo  e di Rio Chavòn. L’uomo seduto sulla panchina scambiò la cicuta per un Black Magyk. Non è che mi dispiaccia molto, ma anche i Fustemberg non hanno gradito L’opera da tre soldi musicata da Kurt Weil. Papà Modian ha rinunciato ai corsi della terza età per un habitat ad Arquà Petrarca. Mitos riconsidera tutto d’accapo: la luce, il buio, “la vita liquida” di Bauman. Un bulldozer rimosse le ossa verniciate di bianco. Ci fu chi cercò il killer ad Alexanderplatz. La sera ha un gran da fare nel chiudere le finestre nel cielo.-Signorina Klipster si accomodi  qui, sono Sigmund, lei sa quanti morti si porta dietro Godot?

5

Sei rimasta come le foglie del bonsai. Mi scrivi:-salutami Stella e le amiche di Parma-. Esco di rado, qualche volta mi fermo al Cabaret. Riapre il Nasdaq di Londra con le start.up a 10 Buy. Non lontana dai borghi c’è la discarica delle stagioni. Ci riserviamo le prognosi future e le segrete stanze dell’illusione.Rispuntano gli ologrammi. Stasera ci fermiamo  con i turisti by night. Leggo  e ripongo After Strange Gods dopo una giornata di meteo invernale. Qui prepariamo i bouquet per i compleanni della famiglia. -Signora,sono arrivati i tulipani. Glieli mando a casa così nessuno potrà dire: per chi suona la campana!- C’è sempre un tempo per nasceree un tempo per morire. A digiuno ci fermammo nella certosa ricordando Debora e Barak. A volte penso ai Boys del Bronx senza mitragliette e con l’erba tra le mani. La nostra amica americana si è sposata con la tristezza da quando ha letto Day by Day.