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venerdì 17 ottobre 2014

POESIA ITALIANA

Mario M. Gabriele

Faubourg (inedito ottobre 2014)

Una nuvola bianca che mai s’era vista
più  bianca di un bianco di neve in inverno,
poca acqua dentro, poca,
sostava  su un vecchio faubourg
di tùmuli e croci,
sostava  più a lungo delle nuvole grigie,
sicura di celare l’azzurro,
velo bianco,
più bianco del viso di chi trascolora,
sostava,  oscurando  l’occhio del cielo,
più cieco dell’occhio di Dio, 
come un bianco lenzuolo
copriva Marina tra le rughe del fiume,
sostava celando l’azzurro,
le tombe e le croci di un vecchio faubourg.

giovedì 16 ottobre 2014

POESIA AUSTRIACA

Ingeborg Bachmann
(1926-1973)



Al Sole

Più bello della pregevole luna con la sua nobile luce,
Più bello delle stelle, illustri decorazioni della notte,
Molto più bello dell'infocato apparire di una cometa
E a cose assai più belle di tutti gli astri designato,
Poiché da lui ogni giorno la vita tua e la mia dipende, è il sole.

Bel sole, che sorge e non ha dimenticata né ultimata
L'opera sua, bellissimo d'estate, quando la giornata
Evapora dai litorali e le vele pendule a specchio dei tuoi occhi
Trascorrono, finché tu stanco ne dimezzi l'ultima.

Priva di sole, riprende il velo anche l'arte:
Tu non mi appari più, e il mare e la sabbia,
Flagellati dalle ombre, mi fuggono sotto le palpebre.

Bella luce, che dona calore e custodisce e meravigliosa
Provvede a ridonarmi la vista, a ridarmi la vista di te!

Cosa più bella sotto il sole non v'è che star sotto il sole...

Guardare il palo nell'acqua e, sopra, l'uccello
Che medita il volo, e sotto, i pesci a schiere,
Variopinti, ben fatti, venuti al mondo con una missione di luce;
E guardarsi intorno: il quadrato di un campo, il frastagliato
profilo del mio paese,
E l'abito che hai indossato. Il tuo abito, azzurro, a campana!

Il bell'azzurro, dove i pavoni passeggiano facendo riverenze,
Azzurro delle lontananze, delle regioni felici con i baleni
propizi al mio estro,
Azzurra incognita dell'orizzonte! E i miei occhi entusiasti,
Di nuovo si slargano e brillano, e perdutamente riardono.

Bel sole, cui la polvere deve l'ammirazione più alta,
Non per ìa luna né per ie stelle, né perché la notte
Vogliosa di beffarmi sfoggia comete, ma per amore
Di te, all'infinito, e per null'altro al mondo, io farò

Lamento su l'ineluttabile perdita dei miei occhi.


(Testo tratto da poesieracconti.it)