EDOARDO SANGUINETI
(1930)
Purgatorio de L’Inferno
XVII poesie, 1960-196316
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mentre dicevamo: ma guardatela; (quella luna); ma proprio allora
io pensavo (ma tranquillo) alle parole già scritte a mia moglie:” ma
tranquilla”; (avendo spiegato); “ma tranquillo” (più tardi); “ per
Sempre” (quel minaccioso significato);
i piedi
nell’erba bagnata, nel sentiero, dopo la pioggia, incerto, in mezzo alle mucchenormanne (.:.); e poi l’alba, appunto; e poi Madame Heurgon, che ci vede
da una finestra del castello (nell’alba);
e poi non importa, appunto, niente;
(dopo la colazione, la buonanotte, il buongiorno, nella cucina, nell’alba);e poi: stanco di spiegare, poi, di giustificare (di giustificarmi); (e volevo
dire, appunto: di giustificarmi – come ho spiegato – “ per sempre”);
e poi:
stanco di così insistente ricorso; (a fantasmi); dicendo: perché avrainotato come mi sono affrettato, insistente, a ricorrere….;
e così via); (a fantasmi);
ma tranquilla, Luciana, davvero ( il 30
settembre), più tardi; ma voglio poi dire, adesso: “per sempre” (….);Edoardo Sanguineti
(da Segnalibro. Poesie 1951-1981, Feltrinelli, 1982)
1 commento:
Un poeta sempre coerente con se stesso, anche a distanza di decenni dalle sue prime prove. Oggi, che non é più tempo d'avanguardia, come egli ebbe a dire in una intervista a cura di Pietro M. Trivelli su il Messaggero del 16 luglio 2003,le sue poesie, se rilette,tengono ancora il feeling col lettore. E questo non é poco, se consideriamo
il lungo stradario senza indirizzo della poesia di oggi.
Luigi Minetti
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