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venerdì 30 gennaio 2009

POESIA GUATEMALTECA
MIGUEL ÁNGEL ASTURIAS


(1899-1974)


Inverno

In ginocchio tra vento, orma e levriero

corsi dietro di te, chiara presenza,

trascinato dal lampo di una stella

di senso in senso sino alla tua assenza.

Attraversasti, amore, gli egoismi

che con selce di lacrima ti svelo

sovrapponendo abissi dopo abissi,

nella mia solitudine di gelo.

Il grande ragno della pioggia fila

con acqua e vento leste ragnatele.

Cosa mai diverranno domattina?

Forse un vetro infrangibile, di certoso

migliante ai miei occhi ormai sereni

dopo aver pianto tutto ciò che ho perso.

Traduzione di Cristina Sparagana.

Poesia n. 235 Febbraio 2009 - Miguel Ángel Asturias

Un trovatore precolombiano a cura di Cristina Sparagana, Crocetti Editore 2009

POESIA AUSTRIACA

NORBERT C. KASER

(1947 - 1978)







Le trottole nella mia testa
hanno ripreso a vorticare
ancora sono fiorenti i lampioni
nel mattino dopo la notte
di plenilunio. Ho dormito
oltre il tempo e mia
lode è il sogno con
rabbia. Dalle croci delle vette
lungo le finestre abbaglianti
delle fattorie più alte
la luce solare che brucia la neve
scala lentamente
la conca di valle
ancora fioriscono
i lampioni le trottole
nella mia testa
hanno ripreso a vorticare

Norbert C. Kaser
31.1.69


Traduzione di Gio Batta BucciolPoesia n. 234 Gennaio 2009, Norbert Conrad Kaser, La dolcezza della ribellione a cura di Gio Batta Bucciol Crocetti Editore 2009

2 commenti:

Anonimo ha detto...

però se lui sapesse che l'hai messo nella poesia austriaca magari si "incavolerebbe", nella sua mitezza di poeta..nemmeno in quella italiana, d'accordo...lui era bilingue (sudtirol..anfibio), di Bressanone, (Italia, tecnicamente..:)senti cosa scriveva:


Vevere a Bressanone (per esempio)

respiravo Neruda, scoprivo Lorca
passeggiavo con Alberti sotto il braccio
e così tra i portici nel buio umido
non diventai quel pallido
canarino in gabbia o qualche
altra metafora appassita
tra le arrugginite sbarre etniche.

Anonimo ha detto...

Concordo con lei. C'é un forte carattere umano e poetico nei versi riportati. Un cordiale saluto. Mario M. Gabriele