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giovedì 26 agosto 2010

POESIA ITALIANA
PIERLUIGI CAPPELLO
(1967)


Assetto di volo


A Gino Lorio, in memoria


Con lui venivano una determinazione feroce
dalla camera alla palestra
i cento metri percorsi in cinque minuti,
con una tensione di motore imballato
tutta la forza del suo corpo spastico
ribellata alla forza di gravità.

Sant’Agostino diceva che perfezione
è la carne che si fa spirito, lo spirito che si fa carne
ma non è vero: ogni mattina i puntali delle stampelle
scivolano metro a metro per guadagnarne cento
ogni mattina lo spirito è tagliato via da quel corpo,
dalle suole strascicanti e dalle nocche strette,
bianche sulle impugnature,
ogni mattina dal dorso di lottatore
si stacca un collo di tendini tesi e redini allentate
un urlo chiuso nella sua profondità,
perfetto nella sua separazione.

E io vi vedo una bellezza di cimieri abbattuti
e dentro la parola andare la parola compimento
e sono sicuro che lui sogna baci pieni di vento
mentre la volontà conquista le giornate a morsi,
schiaffo dopo schiaffo perché venga la sera
schiaffo dopo schiaffo, chiglia in piena bufera.

Ci vuole un’estate piena e un padre calmo,
un dio non assiso in mezzo agli sconfitti
ma cosí in tutta bellezza lo posso immaginare
come un bambino alle prime pedalate,
reggilo, eccolo, tienilo cosí – adesso tiene
uniti la terra e il cielo dell’estate
non sbanda piu, vince, è in equilibrio,
vola via.


Pierluigi Cappello
Assetto di volo. Poesie 1992-2005
a cura di Anna De Simone
Crocetti Editore 2006, 2007
Premio Bagutta Opera Prima 2007
Premio Città di San Pellegrino Terme 2007

2 commenti:

Mario M. Gabriele ha detto...

Se ne fanno poche di poesie così incalzanti nel ritmo, nelle scansioni del circuito interno dell'anima, fuori dal corpo leso. Un procedere senza esitazioni davanti alla realtà, nello sforzo di un uomo che fatica a farsi verticale, sana pianta su questa terra.
MMG.

Mc.Cam ha detto...

Grazie per aver postato un mio ritratto di Pierluigi Cappello.