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venerdì 3 giugno 2011

POESIA INGLESE

WENDY COPE
(1945)
 
 
Al Round Pound

Guardi te stessa. Ed anche chi ti guarda.
Uno spettro sul muro del giardino.
Uno è lo spettro e l’altra, sì, sei tu –
sempre che entrambi esistiate davvero.

Che strano esser qualcuno dietro un volto,
avere un nome e sapere che è il tuo,
trovarsi in questo angolo di verde.
Una chiocciola osservi: avanza e sosta.

Tu stai seduta, e ti domandi quieta
fino a quando. Ti muovi? No, rimani.
Ignoto è il tessitore dell’ordito.
Scivola via un minuto dopo l’altro. 
Wendy Cope  
 
Poesia n. 261 Giugno 2011  
Guarire dall’amore 
a cura di Silvio Raffo 
Fondazione Poesia Onlus 2011


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il riflesso fisico di noi stessi, pone in risalto un pensiero nicciano ed heideggeriano senza alcuna conciliazione metafisica. Anzi, l'autrice ne cerca addirittura l'ignoto tessitore, forse Dio, la Natura?), mentre il tempo passa e tracima come un fiume quel che rimane della vita.

Anonimo ha detto...

E' bello trovare ogni tanto una bella poesia.