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venerdì 9 giugno 2017

POESIA ITALIANA - LUCIO MAYOOR TOSI

LUCIO MAYOOR TOSI



Ecco un poeta, Lucio Mayoor Tosi che vi invito a leggere, e a conoscere anche se è già presente su http://mariomgabriele.altervista.org/, e sull'Ombra delle Parole, con testi  di evidente ricercatezza estetica e linguistica. Se ne trovano pochi, di questi autori e in queste stagioni di magro raccolto poetico. Qui desidero  riportare un esempio di poesia aperta  verso più orizzonti  che si fondono in un unicum narrativo a più ripiani segmentati dal frammento, secondo un discorso che lascia trasparire sottostanti momenti di riflessione  all'interno di una chiara esposizione psicoestetica.


Dow Jones

Il sempre presente sa battere a macchina.
La scrivania è piena di vecchi robot.
Giocattoli mai messi in ordine.
– Ci sono difetti strutturali nel linguaggio.
Si potrebbe dire che le parafrasi appartengano
tutte all’io. All’io bravo e all’incapace.
– Non vedo altro che cose intorno a me.
A tu per tu con il vuoto, dovendo affrontare
il comune pensiero di morte. Lunga pausa.
Interviene il biberon di un neonato sul pacchetto
delle sigarette. – Un fragile tentativo d’incanto,
amici miei cari barattoli.
Nei mercati finanziari sale il prezzo del pesce.
– Il vostro linguaggio mi sta mandando in confusione.
Urge modellare una poesia confidando nel tempo.
Tempo e luce. Primi passi di libertà:
L’atmosfera è un composto di tempo
La fine è annunciata, Dow Jones!

*
Senti-mentale

Oltre la siepe una fontanella di voci.
Non intorno, né sopra né sotto. Da qualche parte nella testa.
Verde fantasma di primavera. Vuota una brezza di vento.
Parole rigide come legnetti. Di seguito: volti che si girano
riflessi nel senza luce piccole ustioni. Impronte chiare
di palazzi persi abbandonati come piroscafi navigando
senza orizzonte. Luoghi di molte paure.
Alcune amiche.
Si fingeva di uscire.
Trepidanti.
Ombre di tutti i colori.
Fuori, in cortile sono stato per qualche minuto in compagnia
della bambina di due anni che abita nella casa di fronte.
Abbiamo comunicato a gesti. Ci siamo molto divertiti.
D’improvviso il buio si accende di limoni. Sorride il conducente.
Se ne va piano piano la luce.
Non vedo le carezze.
Mi si strangola dolcemente.

Ti bacio sul becco.

1 commento:

giorgio linguaglossa ha detto...

...mi sembra evidente che la poesia di Lucio Mayoor Tosi abbia tratto il massimo vantaggio dalla congiunzione e incontro della sua poetica personale con quella degli altri poeti che si rifanno alla Nuova Ontologia Estetica. Improvvisamente, è come se tutti coloro i quali cercavano una via di uscita dalla crisi delle scritture epigoniche che derivava dal Novecento, improvvisamente, dicevo, le scritture poetiche di questi autori ha acquisito smalto e sicurezza stilistica. Lucio è il poeta che ha tratto più vantaggio di tutti da questo incontro, e le poesie qui postate stanno a dimostrarlo; Lucio ha compreso subito che cosa voleva dire adottare il punto di vista del «frammento» e del «tempo interno» e ne ha tratto subito le conseguenze sul piano della resa del discorso poetico. I risultati sono in queste smaglianti di freschezza composizioni, che sembrano nate dall'amore per la libertà espressiva di chi è evaso dal penitenziario della Tristitia delle scritture epigoniche, scampato all'ergastolo delle diciture burocratiche...