CHARLES BAUDELAIRE
(1821-1867)
Sonetto notturno
Mi chiedono i tuoi occhi, chiari come il cristallo
“Per te, bizzarro amante, qual è, insomma, il mio merito?”
Sii incantevole e taci! Il cuore che tanto irrita,
eccetto l’innocenza dell’antico animale,
non vuole che tu legga il suo segreto infernale,
tu che mi culli con mano che ai lunghi sonni invita,
né la sua nera leggenda con la fiamma graffita.
Detesto la passione, lo spirito mi nausea!
Amiamoci dolcemente. Amore nella sua garitta,
tenebroso, in agguato, tende il suo arco fatale.
Conosco tutti i congegni del suo vecchio arsenale:
delitto, orrore, follia! Pallida margherita!
Come me, non sei tu un sole autunnale,
mia così bianca, mia così fredda Margherita?
Charles Baudelaire
(da: I fiori del Male, Traduzione di C. Bonini, Letteratura e Arte, Biffi e Orrietti, Bologna, 1956)
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