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venerdì 16 ottobre 2009

POESIA AMERICANA
TED BERRIGAN

(1934)


69

Così, in conclusione, potrei dire
che è così che va la vita qui
bevi un po’ di caffè, dormi un poco
è tutto campato in aria
specialmente noi
che siamo io.

70

Ora
in mezzo a tutto questo
qualcuno che amo è morto
e io non so nemmeno “come”
pensavo che lei mi appartenesse.
Come riempiva la mia vita quando mi sentivo vuoto.
Come mi riempie adesso.

72

Che eccitazione
Traversare Saint Mark’s Place
viso freddo nell’aria
stanotte
quando
quel qualcuno vago che salutava
in bicicletta mi ha fatto voltare
e tornare indietro.

73

Ciò che più mi tocca, direi
di un mattino sereno
è essere solo
con tutti quelli che amo
e attraversare la 6^ e la 1^
nel gelo delle 6
da dove torno a casa
con due bignè alla crema,
pepsi e il New York Times.

74

La gioia è ciò che mi piace.
Questo è l’amore.

Ted Berrigan
(Da:Giovani poeti americani, a cura di Gianni Menarini, Einaudi Editore, 1973)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Un panorama poetico interessante che va oltre la dimensione dell'estetica, essendo amnche un repertorio didattico assai variegato, che traccia la storia della poesia nelle sua dimensione di "villaggio globale.

Anonimo ha detto...

la poesia americana, certa poesia americana, è così vicina alle cosìw della vità, ai nomi comuni e perciò così aristocratica, così bruciante

Anonimo ha detto...

mi correggo: la poesia americana, certa poesia americana, è così vicina alle cose della vita, ai nomi comuni e perciò così aristocratica, così bruciante