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lunedì 29 agosto 2016

POESIA ITALIANA - MARIO M. GABRIELE


AMATRICE 2016 - INEDITO

La notte gelò  i prodigi nel pineto.
Clarissa aspettava le benedizioni promesse.

Ai passeggeri del sogno
furono condonati i peccati.

Balaam predisse oracoli oscuri.
Ci fu chi trovò la chiave ne I fiori del male.
Al Tempio andavano e venivano profeti.

Cornelius, chiamò le anime all’aperto
facendo di un popolo un’unica catena.
Non disse nulla su David e Betsabea.

Il vento rimosse la polvere sui tetti.
Al Caffè delle Sette Lune  tornò  Brodskij
con le Elegie Romane.
Una esistenza tranquilla chiedeva Caroline
dopo i delitti della natura.

Se stasera mi vuoi nei tuoi sogni, Lucy,
non lasciarmi più solo!
Ci sono i Blu Garden e le short stories
per uscire dal ventre del nulla,
anche se la stagione ha serpenti e meduse
e nessuno riesce a trovare una strada
in questa città di camini abbattuti.

Nella mente torna We came along, this road.
Ingressi liberi dappertutto: Waste Land.
La ragazza fra due colonne
aveva un iPod fra le mani.

Bianchi manichini ora affollano un album
di foto screziate.

Giorgia è tornata all’aperto.
E’ stato un giorno di veglia
e di Capricci di Paganini.

Mario M. Gabriele












1 commento:

Carlo Verdini ha detto...

Perfetto reportage poetico su Amatrice, relazionato con un tecnicismo linguistico dove le metafore abbondano e si collegano con la realtà.