di Mario M. Gabriele
Tornammo
alle idee. Fummo un solo centro,
un unico soffio di mistral.
Vennero
turisti dall'aldilà,
senza
fiori e trolley da viaggio.
Mary
offrì dolci. Chiese notizie.
Parlò
due o tre lingue.
Offrì
agli ospiti crema Chantilly.
Poi domandò:
-How long they were there?-.
Un
gentleman, già in partenza su vaporetto,
e
la luna sotto il braccio:
-Sono
anni- disse,- che nella terra riposiamo.
Abbiamo
conosciuto Oxford e Lisbona,
e
Potsdamer Platz,
visitato
il Museo Castillo di Dalì,
puliti
i chiodi del Crocefisso,
sentita
la Sinfonia n. 6 di Beethoven
diretta
da Janowski-.
Oggi,
il mio pensiero è ritrovarti
come la ragazza bruna
ritta
vicino a una barca a
remi sulla riva del lago.
Hai
rimosso le coperte,
tolto
il blazer di Crizia,
pure
l’aria risale le scale.
E’
tempo di superare il check-in,
fuggire
dal cappio che stringe la gola.
Madame
Sorius capovolse la clessidra.
Parlò
di oroscopi.
Un
Tutankhamon alle spalle
sussurrò
che Aprile era vicino.
Per
credere al domani
dovrò
ascoltare ciò che mi dice la primavera.
Il
palco all'aperto aveva già il giravento.
2 commenti:
Eccellente poesia, eccellente rivisitazione della Storia con gli Scorpions. Grazie.
E'sorprendente come gli eventi della Storia, quelli che più sono rimasti impressi nella mente dell'umanità, siano efficacemente riportati nel video Potsdamerplatz Quanto alla poesia, nulla da eccepire: è moderna, attrezzata di tutti quegli elementi che ne fanno un testo dalle diverse finestre panoramiche: un seme buttato nel futuro della parola, qui rianimata,da una inversione estetica su un mondo che è soggetto-oggetto.
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