Cerca nel blog

venerdì 2 ottobre 2009

ARMANDA GUIDUCCI
(1923-1992)

MUTAZIONE 2

Un graffio sul tuo viso e un altro graffio
presto di te non rimarrà più nulla
del tuo fulgore, di tutto ciò che ho amato.
Lo scatto dello sguardo, quei capelli –
le tue mani sottili, di betulla.
Eppure, ti ho distrutto. Io sono il giorno
che ti ha goduto posando sai sul giorno.
Sono io la goccia che ti ha eroso,
fra occhi e guance scavano questa fossa.
Il tempo che ti uccide ha ormai il mio viso.
Il mio respiro attraversa la tua morte.

Armanda Guiducci
(da Effetto città. Sedici poesie, introduzione di Marco Forti, Almanacco dello Specchio n.4, 1975)

1 commento:

Anonimo ha detto...

enorme il testo. Una freccia nella carne.